Citando il maestrone (Francesco Guccini) verrebbe da cantare: "Un altro amministratore è andato, la sua musica è finita... quanto tempo è ormai passato e passeràààà...
Quando quattro anni or sono espressi le mie perplessità, (credo legittime in qualità di parere personale) riguardo quest'amministrazione, disegnando una vignetta, che ora profuma di premonizione, con una vettura pilotata dalla lista vincente che sbandava in curva perdendo le ruote e sballonzolando i passeggeri, venni immediatamente additato come il solito disfattista quando non peggio peggio al soldo del 'nemico'.
Spiace riproporsi con la figura di chi aveva ragione, perché si passa in un amen per spocchiosi, ma... avevo ragione.
Lento e metodico al pari di uno stillicidio, varcati gli ultimi tornanti del ciclo amministrativo e all'alba del prossimo, eccoci a tirare le somme. Somme che un po' suggerirebbero di mandare a spigolare (rapulà) quanti hanno (o avevano) creduto in quella prodigiosa lista improntata sul cambiamento (Sale Cambia). Ma seppur con tardivo piacere bisogna dar loro ragione in qualche modo. Sale è cambiata. In peggio o meglio decidete voi, ma se non terrete conto di circonvallazione esterna e deposito rifiuti la cosa viene meglio.
Non posseggo, né ho mai posseduto sfere di cristallo, né praticato arti divinatorie, perché bastava solo un briciolo di accortezza per valutare quanto fosse raffazzonata (segnalo che il termine non è di per sé utilizzato in senso negativo né vuole essere sinonimo di incapacità tout-court).
Raffazzonata... diciamo: variegata, va bene? Imberbe, nel senso di inesperta ci stava pure. Che fosse col fiato corto, lasciandone per strada una moria, invece no!
Nel corso del lustro (badate che non si parla di eoni) ho finito col perdere il conto delle defezioni, vuoi per improvvisi e improcrastinabili impegni personali, vuoi per altre ragioni di cui non è dato sapere (tanto da augurarsi che i prossimi capilista pretendano dai propri candidati il certificato di sana e robusta costituzione).
Resta -se la cosa ha una sua peculiarità da incasellare alla voce 'Notizie curiose'- che ciò che avanza dell'Armata (Monicelli docet) non è come si potrebbe credere, lo zoccolo duro che ha assemblato tale lista, quanto piuttosto gli ultimi arrivati. Tenaci, cocciuti e caparbi, oserei dire indeformabili nel perseverare la loro funzione pubblica... almeno quando quegli altri al primo colpo di tosse o giramento di zebedei ci ha lasciati (chi di voi non ha avuto un amico che se ne andava a casa dall'oratorio facendo l'offeso e portandosi via il pallone, non sa di cosa parlo).
Verrebbe da dire: «Onore dunque agli stoici e irriducibili volenterosi»? Che non si può nemmeno citarli come i notori quattro gatti perché son rimasti in tre!
Tre che pur con qualche macroscopico errore, grossolane disattenzioni e l'imputazione di cesarismo pendente sulla testa del capofila, niente più e niente meno, hanno portato a casa la pagnotta, facendo della mediocrità virtù.
Piuttosto quegli altri. Quelli dell'armiamoci e partite. Quelli che a metà percorso gli si è sgonfiata la ruota della bicicletta. Come la mettiamo?
Li rivedremo un bel dì (l'anno che viene) riproporsi per un eterno e rinnovato cambiamento? E se poi a metà mandato mi si ammalano nuovamente?
In ultimo a quanti in loro hanno creduto (in loro inteso come i desaparecidos)... a loro una carezza consolatoria e la raccomandazione di non farsi sempre prendere dalla fregola del 'cambiamento', che di per sé è un'affascinante parola, ma che non vale un cazzo se usata solo come un grimaldello.
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